Dietro le quinte dell’agenzia: intervista a Sara Lualdi

sara lualdi

Nutrire costantemente il proprio bagaglio di informazioni: Sara Lualdi, che è entrata nel team di Disclosers nel mese di gennaio 2022, sottolinea l’importanza di informarsi, di conoscere il contesto mediatico in cui si opera, di non tralasciare mai la lettura approfondita e attenta (perché sì, il livello di attenzione fa sempre la differenza) dei media.

Oggi si racconta in questo articolo, partendo dai primi passi che ha compiuto in questo settore.

  • Quali sono stati i passi che hai fatto per arrivare ad abbracciare questo mestiere?

Non posso dire di aver sempre avuto le idee chiare su cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande. Leggere e scrivere però sono passioni che ho sin da quando sono piccola, mi hanno aiutata – e mi aiutano tutt’ora – a capire il mondo e a trovare le parole giuste per descriverlo. Quasi al termine dell’università, quando non avevo ancora le idee chiare sul mio futuro, ho seguito un workshop sui lavori nel mondo della comunicazione in cui si parlava dell’ufficio stampa. Non avrei mai pensato che le mie due più grandi passioni sarebbero potute diventare un lavoro.

  • Quali sono gli aspetti di questo lavoro che ami di più?

Riuscire a stringere dei rapporti con i clienti e con i giornalisti è ciò che più mi appassiona di questo lavoro. Ricordarsi che dietro allo schermo di una call, a una mail di proposta contenuto o dall’altro lato del telefono si trova una persona penso che sia ciò di più importante da tenere a mente per cercare di costruire dei rapporti il più umani possibili, anche se non sempre è così semplice.

  • Quanto è importante, secondo te, la scrittura, in questa professione?

Saper scrivere e giocare con le parole sono aspetti fondamentali di questa professione. Un media pitch accattivante, un comunicato ben scritto può catturare l’attenzione di un giornalista potenzialmente interessato. Le parole sono tutto ciò che abbiamo per avvicinarci a chi, per lavoro, scrive e informa; saperle usare bene per trovare il loro unico e inconfondibile tono di voce può fare la differenza.

  • Cosa significa per te creare un’azione di media relations? E quali sono i lati più stimolanti?

Creare un’azione di media relations non significa solo comunicare una notizia ai media, ma individuare con chiarezza ciò che il cliente desidera e cercare chi potrebbe essere l’interlocutore più adatto per il contenuto. Personalmente la parte di ricerca contatti è quella che trovo più stimolante perché mi permette di scoprire nuove fonti di notizie per studiare e conoscere più a fondo il mondo dei media.

  • Raccontaci i tuoi obiettivi futuri

Nel futuro vorrei continuare a fare questo lavoro con lo stesso entusiasmo, crescere professionalmente e diventare più esperta, fare esperienze e allargare la mia rete di contatti.

  • Che consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere questa professione?

Un consiglio che mi sento di dare – da giovane a giovane – è buttarsi, fare esperienze senza aspettare di avere titoli, lauree e master. E soprattutto informarsi, leggere quotidiani, magazine online, ascoltare radio; questo è l’unico modo per fare un passo in avanti verso quelli che saranno i futuri interlocutori.

Redazione

Siamo una boutique di PR e Media Relations per imprese e personal brand. Facciamo in modo che ogni settimana le imprese e i progetti per i quali lavoriamo ottengano delle pubblicazioni (articoli, menzioni, citazioni, servizi televisivi, passaggi radiofonici – in modo organico, quindi non a pagamento) su media rilevanti

Privacy Policy