L’evoluzione del consumo di notizie e l’impatto per le PR: analisi e riflessioni

pr e giornalisti

Dove avviene il consumo di notizie (online)? Quali sono i media più utilizzati? Attraverso un’analisi dei dati più recenti, possiamo comprendere meglio l’evoluzione delle abitudini di consumo delle notizie e riflettere sull’impatto di queste trasformazioni per le strategie di PR e comunicazione.

I cambiamenti nel consumo delle news online in Italia: i principali attori

Nel febbraio 2024, un sondaggio pubblicato da Statista ha mostrato che Fanpage è la fonte di notizie online più utilizzata settimanalmente in Italia, con il 22% degli intervistati che afferma di utilizzarla regolarmente. Segue TgCom24 (19%) e ANSA (18%), mentre altre testate come SkyTg24, La Repubblica, e RAI News mantengono una forte presenza nel panorama delle news online.

Questi dati ci raccontano un paio di cose importanti: primo, il pubblico italiano sta premiando le piattaforme che si sono radicate nel digitale (come Fanpage), ma continua a fare affidamento anche sui media tradizionali, che si sono saputi adattare alle nuove dinamiche del web. L’ANSA, ad esempio, resta uno dei principali riferimenti per le notizie istituzionali, mentre SkyTg24 e TgCom24 si sono rafforzati come fonti principali di notizie digitali.

Per chi si occupa di PR, questa dinamica suggerisce che la segmentazione dell’audience è sempre più cruciale.

Piattaforme diverse soddisfano bisogni informativi differenti: mentre Fanpage può attirare un pubblico più giovane e orientato verso contenuti dinamici, ANSA potrebbe risultare più appetibile per chi cerca informazioni affidabili e istituzionali.

Pianificare una strategia di media relations basata su una chiara comprensione delle audience delle varie testate digitali diventa quindi fondamentale per il successo delle campagne.

Siti di notizie con il maggior numero di utenti giornalieri

Un altro elemento chiave per comprendere il panorama delle notizie online in Italia è l’analisi del numero di utenti unici giornalieri dei siti di testate giornalistiche. Nel gennaio 2024, Il Corriere della Sera si posizionava in cima alla classifica con oltre 3,4 milioni di utenti giornalieri, seguito da La Repubblica (3,1 milioni). Questo dato evidenzia il continuo predominio delle testate tradizionali anche nel mondo digitale.

Per i professionisti della comunicazione e delle PR, questi numeri offrono spunti preziosi.

Le testate tradizionali, pur essendo state trasformate dal digitale, continuano a mantenere un’influenza considerevole e a raggiungere vasti segmenti della popolazione.

Prendere in considerazione questi attori mediatici può essere decisivo per campagne su larga scala, ma richiede una comprensione approfondita del loro linguaggio, dei tempi editoriali e delle aspettative giornalistiche.

L’utilizzo dei social media per le notizie: un’abitudine consolidata

Un altro dato importante riguarda le motivazioni che spingono gli utenti a utilizzare i social media. Nella terza parte del 2023, il 47,5% degli utenti ha dichiarato di utilizzare i social media per leggere notizie, mettendo in luce come queste piattaforme siano diventate un vero e proprio canale per l’informazione, oltre che per il networking e l’intrattenimento.

Questo dato offre importanti implicazioni per chi lavora nelle PR. Da un lato, c’è l’opportunità di raggiungere un vasto pubblico attraverso piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok e X, che permettono la diffusione di notizie in modo rapido e accessibile. Dall’altro lato, però, si apre il tema della qualità dell’informazione diffusa sui social media. Con la proliferazione di fake news e disinformazione, è fondamentale che i professionisti delle PR siano attenti nel curare contenuti di alta qualità e assicurarsi che le informazioni veicolate siano corrette e verificate.

Sfide e opportunità per le PR nel nuovo ecosistema dei media

Con la crescita esponenziale delle piattaforme online e social, il panorama mediatico italiano ha subito una trasformazione rapida. Le redazioni giornalistiche tradizionali si sono trovate a competere (o collaborare?) con nuovi attori, volti esperti sono diventati dei veri e propri canali mediatici e c’è una maggiore granularità delle opportunità di visibilità.

Per le agenzie di PR, questo nuovo ecosistema presenta sia sfide che opportunità. Le sfide sono rappresentate dalla frammentazione del pubblico e dall’abbondanza di canali, che rendono difficile garantire una copertura omogenea. Inoltre, con l’aumento della disinformazione, diventa più complesso proteggere la reputazione dei brand e contrastare la diffusione di notizie false.

D’altro canto, le opportunità offerte dalla trasformazione digitale sono enormi. Le PR possono sfruttare una varietà di strumenti digitali per monitorare, analizzare e rispondere in tempo reale alle conversazioni online. I dati raccolti da piattaforme di media monitoring e social listening permettono di adattare le strategie in modo dinamico, misurando l’impatto delle campagne e affinando le tattiche in base alle risposte del pubblico.

In questo senso, il futuro delle PR sarà sempre più legato alla capacità di interpretare e utilizzare i dati, migliorando la precisione del targeting e l’efficacia delle azioni.

Infine, è vitale prendere in esame anche le tipologia di formato attraverso il quale veicolare le notizie di brand e personal brand ai giornalisti. Sarà sempre più utile ragionare sulla produzione di altre forme contenutistiche (es. video e audio) adatte ai social (in modo che i giornalisti possano usufruirne all’interno delle loro narrazioni)?

Il ruolo della credibilità e dell’autenticità nella comunicazione

Un aspetto che non può essere sottovalutato è l’importanza crescente della componente di credibilità e autenticità nella comunicazione. In un mondo in cui la fiducia nei media tradizionali è stata messa a dura prova e dove i social media sono terreno fertile per la disinformazione, le aziende devono impegnarsi a costruire relazioni di fiducia con il loro pubblico.

Le PR svolgono un ruolo fondamentale in questo processo. La capacità di raccontare storie autentiche e costruire una narrazione trasparente può fare la differenza tra una campagna di successo e un fiasco comunicativo. Le aziende che riescono a comunicare in modo coerente e sincero con il proprio pubblico sono quelle che costruiscono relazioni durature e rafforzano la loro reputazione nel tempo.

Inoltre, l’autenticità non riguarda solo i messaggi esterni, ma anche la coerenza interna. Le aziende che allineano la loro comunicazione esterna con i valori interni e coinvolgono i propri dipendenti nelle narrazioni sono quelle che riescono a mantenere una credibilità forte nel lungo periodo.

Comprensione del target delle piattaforma mediatiche e corretta segmentazione

In sintesi, i dati sui consumi delle notizie in Italia ci offrono una visione chiara delle tendenze emergenti nel panorama mediatico.

Per navigare con successo questo nuovo ecosistema, chi si occupa di PR deve adottare un approccio più dinamico, basato sui dati e sull’ascolto attivo delle conversazioni online. La segmentazione curata del pubblico, la comprensione del target delle piattaforme meditiche, l’utilizzo mirato di piattaforme digitali mirate e l’integrazione di strategie di comunicazione autentiche e trasparenti saranno sempre gli elementi chiave, basilari, per la buona riuscita delle campagne di comunicazione nel 2024 e oltre.

Redazione

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