Media pitch: cos’è e come farlo nel migliore dei modi

media pitch

Per ottenere un articolo, un’intervista, una pubblicazione su una testata giornalistica è fondamentale bussare alla porta di un giornalista nel modo corretto. E presentarsi anche nel modo più adatto.

Contattare un giornalista per raccontargli il nostro progetto, quello che abbiamo creato, oppure per parlargli di un nuovo prodotto o servizio che abbiamo lanciato, o ancora, di un evento che stiamo organizzando, non è un’azione che deve essere messa in campo in modo casuale.

Per fare in modo di ottenere l’attenzione del giornalista che abbiamo selezionato è essenziale usare le parole giuste, con il tono più indicato per quella situazione e con le modalità migliori.

Nello specifico, parleremo di come contattare un giornalista attraverso l’invio di una mail (perché in realtà quando parliamo di media pitch possiamo intendere anche una semplice telefonata che presenta qualcosa a un giornalista).

[Come per ogni articolo che trovate in questo blog, tutto ciò che viene scritto è figlio dell’esperienza che come agenzia viviamo sul campo ogni giorno, lavorando con decine di clienti diversi e raggiungendo quotidianamente risultati mediatici rilevanti (come potete vedere dai tanti casi studio che condividiamo all’interno dei nostri canali, dove mostriamo come riusciamo giornalmente a far ottenere articoli e interviste sui media nazionali ai nostri clienti).]

Dalla parte del giornalista

Prima di entrare nel dettaglio operativo, però, dobbiamo fare una premessa doverosa.

Ricordatevi di mettervi sempre “dalla parte del giornalista. Cosa significa questo?

Significa comprendere che dobbiamo fornire al giornalista un contenuto di cui lui può davvero avere bisogno.

E un giornalista non ha bisogno di contenuti o testi pubblicitari o di testi di vendita, ha necessità di ricevere INFORMAZIONI UTILI. Utili per i suoi lettori.

Informazioni che possano incontrare l’interesse del pubblico di lettori che si ritroveranno a leggere quell’articolo.

Non state vendendo nulla al giornalista. State raccontando qualcosa di utile. Qualcosa che può essere interessante per il suo pubblico

La vendita non è contemplata in un’azione di PR. La vostra mail, lo strumento quindi con cui andrete a presentarvi al giornalista, non deve avere nulla a che vedere con un contenuto legato alla promozione.

Non è facile fare questo passaggio, ma è imprescindibile se vogliamo contattare un professionista dei media e riuscire ad attirare la sua attenzione.

Esempio di mail

Questo è il testo di una mail che abbiamo inviato a diverse testate giornalistiche che trattano tematiche collegate al mondo della comunicazione, delle agenzie di marketing, di eventi, ecc.

Queste testate, nello specifico, parlano anche di nuove nomine all’interno di agenzie e aziende e per questo motivo hanno rappresentato un target ideale per ciò che volevamo comunicare.

(Non abbiamo inviato il comunicato stampa a un giornalista di Corriere della Sera o del quotidiano La Repubblica, semplicemente perché non si tratta di un argomento “appetibile” per questa tipologia di quotidiani.)

E questo è un passaggio fondamentale. NON basta volere e pretendere di essere ripresi su un quotidiano, per fare in modo che questo avvenga. Ci sono delle regole, dei limiti.

Se non ci sono gli elementi per risultare notiziabili, fate un passo indietro.

Una nomina di un manager all’interno di una piccola agenzia NON è una notizia che può essere interessante per un quotidiano.

Una nomina all’interno del comparto dirigenziale di una grande multinazionale può rappresentare una notizia per un quotidiano economico, ma non quella di una piccola impresa.

Essere in grado di riconoscere cosa può essere ripreso all’interno di un media è vitale quando si imposta un’azione di digital PR e media relations. 

Media pitch: struttura

La struttura della mail ricalca esattamente la struttura che utilizziamo per l’invio di mail che “presentano” altri comunicati stampa, con tagli differenti.

La parte più importante riguarda la presenza del focus.

Il focus deve essere in primo piano. In questo caso si tratta della nuova nomina.

La notizia è nella prima riga.

Poi è presente un breve testo che approfondisce, ma il focus che vogliamo far emergere deve essere sempre presente nella prima riga del corpo della mail. 

Non solo.

Anche nell’oggetto della mail.

(e sarà presente anche nel titolo e nel primo paragrafo del comunicato stampa)

Può sembrare semplice, ma non è scontato. Chi non padroneggia nel migliore dei modi questo lavoro tende a fare una cosa: inserire tante, tante informazioni, anche confusionarie, all’interno sia di un comunicato che delle mail di presentazione. 

Questo non genera chiarezza, ma si traduce in caos, anche per il giornalista.

Dovete sposare la limpidezza e l’immediatezza: dovete far capire al giornalista perché deve darvi ascolto e perché meritate di emergere dalla folla di mail che riceve quotidianamente. 

E dobbiamo sempre ricordarci che ogni professionista dei media riceve centinaia di comunicati stampa ogni giorno. Per emergere, quindi, dobbiamo adottare una strategia precisa (che non significa complicare, ma significa fare qualcosa di semplice, coerente ed efficace). 

Gli ingredienti fondamentali

L’angolo giusto, il focus, il linguaggio giornalistico, la chiarezza (da un lato): pochi elementi essenziali, ma indispensabili, per ottenere l’attenzione del giornalista. 

media pitch

A seconda delle situazioni potete puntare i riflettori anche sulla presenza (se si tratta di una ricerca) di una grande mole di dati (se presente), oppure potete inserire il riferimento ad un articolo recente scritto da quel giornalista, relativo all’argomento di cui parlate anche voi.

Ricordate l’obiettivo: attirare, mantenere e confermare l’attenzione del giornalista.

NON è semplice, ma è possibile, anche se non state parlando di una multinazionale o di un progetto/personaggio molto conosciuto. 

Linguaggio

Racconto. Descrizione. Spiegazione. Non vendita.

Siate brevi, esprimete il focus (ripetetelo), spiegate il “conflitto” (se presente), ovvero problema-soluzione del prodotto/servizio/progetto che state presentando. 

Ogni termine promozionale, eccessivamente pubblicitario deve essere evitato.

Migliore, leader, unico: evitate questi termini.

Cercate, per quanto possibile, di utilizzare un linguaggio giornalistico. 

Incontro tra azienda e media 

Un media pitch efficace – se unito a un comunicato stampa scritto e strutturato in modo adeguato e se indirizzato al giornalista corretto, in target – può essere uno degli step essenziali che vi porteranno a ottenere una pubblicazione (in modo organico). 

Un articolo relativo a un’azienda o ad un progetto nasce – in seguito a un’azione di digital PR e media relations – quando si incontrano le esigenze del giornalista e del media di riferimento. 

Una testata giornalistica non fa ciò che desidera l’impresa, ma pensa sempre prima ai propri lettori. Se l’impresa si inserisce, con informazioni e dati utili, in questo flusso e in questo canale, allora potrà vedere una pubblicazione che riporta il proprio nome.

Se non è disposta ad “affidarsi” alla stampa e a condividere qualcosa di utile per il giornalista, prima, e i lettori, poi, allora non potrà trovare ampio riscontro mediatico. 

Conclusioni

Il consiglio che possiamo darvi è, come in ogni attività, ragionare nell’ottica del raggiungimento di un obiettivo.

Se in questo caso l’obiettivo è ottenere una pubblicazione rilevante, il media pitch che andremo a preparare dovrà essere progettato seguendo delle linee guida specifiche, di cui abbiamo parlato in precedenza in questo articolo.

Ciò che più conta è riuscire a rispondere alle richieste dei giornalisti

Non è facile, non è immediato, anche se potrebbe sembrarlo. Serve allenamento e serve un cambio di prospettiva per riuscire ad arrivare a mettere in pratica in modo corretto questa dinamica. 

Risorse e contenuti

+90 video che parlano di media relations, digital PR e ufficio stampa: http://mediarelations.news/video

Redazione

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