Giornalismo e PR: consigli per costruire legami di fiducia

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La relazione che si instaura tra giornalista e professionista delle PR è basata su alcuni pilastri fondamentali, tra cui la collaborazione, un’estrema cura dei dettagli, l’ascolto e la ricerca, che permettono di costruire una struttura solida per un rapporto professionale duraturo e di fiducia nel tempo.

È una relazione in cui entrambe le parti traggono valore, l’una dall’altra. 

Come in ogni relazione, però, anche in questa ci sono alcuni aspetti che, se sottovalutati, rischiano di allontanare, creando delle fratture e delle perdita di fiducia.

Il mondo del giornalismo è cambiato notevolmente in pochi anni (e continua a cambiare). L’ascesa dei media online, dei social media e la mancanza di risorse, spesso portano tanti giornalisti ad affrontare (tra le tante sfide) anche ritmi molto difficili da gestire. Allo stesso tempo, i o le PR, in ottica di massimizzare le diffusioni e ottenere la massima (e più efficace) copertura possibile per i propri clienti, spesso rischiano di inviare messaggi impersonali e fornire al giornalista informazioni non chiare e non mirate.

Per questo motivo, in un settore che sta vivendo così tante trasformazioni, è necessario oggi più che mai investire nella costruzione di relazioni professionali di qualità.

Nell’intervista del nostro podcast “Oltre il titolo”, che la nostra PR Manager Chiara Guerra, ha fatto alla giornalista di SkyTg24 Mariangela Pira, sono emerse proprio queste tematiche.

Vediamole insieme:

“Le agenzie di PR, prima di contattare un o una giornalista devono innanzitutto targetizzare, quindi capire se i temi che tratta sono in linea con il contenuto che stai proponendo, conoscere i suoi orari (se ad esempio conduce programmi in orari specifici, non proporgli la partecipazione ad un evento proprio in quella fascia oraria) e capire cosa gli può interessare e catturare la sua attenzione. Come? Leggendo o guardando quello che fa.”

Prima di contattare un giornalista o una giornalista è di vitale importanza prepararsi in modo adeguato.

Chiedersi, ad esempio: 

  • In quale settore opera e chi sono i suoi interlocutori? 
  • Che cosa ha pubblicato di recente?
  • Quali notizie considera rilevanti?

Mostrare, quindi, di essere preparatə non solo sull’argomento trattato, ma anche sul professionista che si sta contattando, permette di non perdere tempo prezioso (e non farlo perdere al giornalista in questione) perché arrivare impreparati creerebbe una situazione di perdita di fiducia.

Senza una profonda preparazione, infatti, i contenuti e i messaggi inviati ai professionisti dei media risulterebbero poco mirati (e di conseguenza non otterrebbero copertura mediatica).

“Andare dritti al punto, senza mandare mail troppo lunghe. È importante che già dal titolo si capisca di che cosa si sta parlando e fornire materiale di attualità: questo attrae sicuramente la nostra attenzione.”

Mandare mail personalizzate, essere concisi e riuscire a racchiudere tutte le informazioni in poche righe, ottimizza il lavoro di ricerca del giornalista, così come essere puntuali nel mandare notizie che si sposino con temi di attualità, può agevolare una risposta positiva.

Inoltre, è da tenere presente che più le voci all’interno dei media pitch o dei comunicati sono “ben referenziate” e contenenti “citazioni di esperti”, più sarà interessante per il o la giornalista prendere in considerazione una proposta di approfondimento.

Infine, è fondamentale ricordare che i o le giornalistə sono professionisti estremamente impegnati e unire alla preparazione una buona dose di empatia e ascolto può aiutare nel rafforzare i rapporti: ad esempio, è raccomandato non essere troppo insistenti con le richieste, capire le preferenze di comunicazione del giornalista (se per telefono o via mail) e i suoi orari, cercando di non imporsi, ma piuttosto di trovare sempre un punto di mediazione che favorisca entrambe le parti. 

Avere cura dei dettagli, essere disponibili, ringraziare, ascoltare e comprendere, sono tutte azioni che rendono ogni rapporto umano, valido e duraturo.

In conclusione, non si possono costruire relazioni senza investire tempo e (reale) impegno.

Redazione

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